1944 - L'eccidio
Data e luogo: 04 luglio 1944, Meleto Valdarno
Carnefici: Unità della LXXVI panzerkorps e della Hermann Goring
Vittime: n. 93 tra i 15 e 89 anni di età
BEATI I POPOLI CHE NON HANNO BISOGNO DI EROI ( Bertold Brecht)
Martedì 04 luglio 1944 alle ore 6,30 i soldati tedeschi, tra questi anche soldati di nazionalità italiana, misero in atto una cintura “ a tenaglia” intorno al Paese di Meleto, bloccando le vie di uscita per mezzo di sentinelle armate che avevano l’ordine di lasciar passare solo donne e bambini.
I soldati si divisero in gruppetti di due/tre elementi e poi cominciarono casa per casa a rastrellare tutti gli uomini presenti in Meleto, tra cui molti sfollati, senza scrupolo di età o professione, obbligandoli a raggiungere la piazza del monumento ai Caduti della guerra ‘15-‘18.
Gli uomini rastrellati erano abbastanza tranquilli, convinti che sarebbero stati portati a lavorare lontano da lì non avendo fatto nulla di grave contro i tedeschi. C’è anche chi aveva motivo di temere il peggio.
Tra questi il Parroco, anch’esso nel gruppo, che cercò inutilmente di far recedere i tedeschi dal loro proposito criminale offrendo in cambio la sua vita. Non riuscendo nel suo intento, cercò fino all’ultimo di incoraggiare e confortare gli sventurati, impartendo a tutti l’assoluzione in Cristo.
Alle 10,30 gli uomini furono divisi in quattro gruppi e, senza processo, sfilarono sotto scorta verso le quattro aie di esecuzione, di cui due, aia Benini e aia Melani, situate sul lato orientale e le altre due, aia Pasquini e aia Rossini, poste sul lato occidentale del Paese. Una volta consumate le stragi i poveri corpi furono bruciati rendendo molti di essi irriconoscibili. C’è il sospetto, non infondato, che alcuni sventurati, rimasti solo feriti al momento dell’esecuzione, possano essere morti a causa del fuoco.
Alle 15,00 i soldati tedeschi se ne andarono bruciando e saccheggiando parecchie case del Paese. Il mattino seguente le donne, animate di coraggio e con la disperazione nel cuore, iniziarono il pietoso servizio di inumazione. Le donne che riuscirono ad identificare i corpi dei loro congiunti, li seppellirono in tombe private, mentre i resti non identificati furono sotterrati in tombe comuni.
Nel settantesimo anniversario del tragico evento, la comunità di Meleto ricorda commossa la morte dei suoi cari, sperando che tanta violenza e tanto dolore non si ripetano più; in nessuna parte del mondo.